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giovedì 20 luglio 2017

[MUSICA] EZIO BOSSO


Martedì, 18 luglio, ho avuto l'onore di essere presente al concerto di Ezio Bosso, per la seconda edizione di "Un'estate da Re", alla Reggia di Caserta.

CHI È EZIO BOSSO?

Ezio Bosso (1971) è un pianista, compositore e direttore d'orchestra.
Ha imparato a leggere lo spartito prima delle lettere, e a 4 anni già suonava. A 16 anni esordisce come solista in Francia e incomincia a girare le orchestre di mezza Europa.
Nel 2011, in seguito ad un intervento al cervello per l'asportazione di una neoplasia, è stato colpito da una sindrome neurodegenerativa. Aveva disimparato a parlare e a suonare, ha dovuto riapprendere tutto. Ma non si è fermato.
Ha firmato le colonne sonore di film come Io non ho paura, Quo Vadis Baby? e Il ragazzo invisibile
Nonostante l'immensa quantità di opere scritte, composizioni e collaborazioni, il suo primo disco ufficiale da solista, intitolato The 12th Room, esce soltanto nell'ottobre 2015.


Ho ascoltato l'intero album e l'ho trovato sublime. Molti brani iniziano in modo molto molto lento, con note distanti l'una dall'altra, eppure non sono tentata di passare avanti per arrivare ai punti salienti. In queste composizioni, anche il silenzio è arte.
Tra i miei brani preferiti di questo album, ci sono decisamente Emily's Room "Sweet and Bitter", Stanza "The God's Room", Split, postcards from far away "The Tea Room" e, infine, Following a Bird "Out of the Room". Quest'ultima composizione è quella che il maestro Bosso ha presentato lo scorso anno al Festival di Sanremo, di cui è stato ospite e che lo ha fatto conoscere finalmente a molti di noi italiani che eravamo all'oscuro della sua esistenza. Quindi mi sento di ringraziare Carlo Conti che ce lo ha fatto conoscere.


Come ho accennato all'inizio, il 18 luglio ho avuto l'onore di partecipare ad un suo concerto, tenutosi nella Reggia di Caserta, accompagnato dall'Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli.
Il concerto inizia con "il Concerto Brandeburghese n. 3" di Bach, eseguito dall'Orchestra e diretto da Bosso al clavicembalo.


La parte centrale del concerto è dedicata a due brani di Bosso, che avevo già ascoltato solo piano, ma con l'accompagnamento dell'Orchestra sono stati un tripudio di bellezza e passione.
Il primo brano, Split, postcards from far away è ispirato all'ora del tè, un rituale che pone tutti alla pari, dalla regina al proletario.


Il secondo brano, Rain, in your black eyes è ispirato da elementi meteorologici che si confondono con gli occhi di una donna, una pioggia che è pianto ma anche una pioggia che sa essere ristoratrice o devastatrice.



Ultima parte del concerto è stata dedicata alla Sinfonia n.4 in la maggiore "Italiana" di Mendelssohn, che Bosso definisce "Napoletana" più che "Italiana", in quanto l'ultimo passo che l'autore chiama Saltarello, è una vera tarantella napoletana. Durante questa esibizione Bosso ha diretto l'Orchestra in un modo che non ho mai visto. Sprigionava passione e amore ad ogni suo movimento. Ed è pazzesco come il suo stato fisico non intacchi la sua grande forza e personalità!



Io non ne capisco nulla di musica classica, quindi non posso entrare nei dettagli tecnici della serata... ma per le sensazioni che ho provato, posso solo dire che quest'uomo è eccezionale. Come persona e come musicista. E se mai ne aveste la possibilità, dovete assolutamente andare ad un suo concerto! E' un viaggio imperdibile!

Spero, se non lo conoscete ancora, possiate imparare ad apprezzare questa incredibile persona così come ho imparato a farlo io!




Alla prossima, allora!



-M

7 commenti:

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    1. Congliocchipienidiparole14 settembre 2017 alle ore 13:51

      Grazie mille. Ti seguo molto volentieri anch'io :)

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